D’istati, quann’eru nica,
me nonna cu nu pignateddu,
s’inniìva a la putìa di Mica.
‘Sta cristiana faciva e vinniva,
‘na cosa troppu duci,
ca da la vucca nun si livava.
Mittiva intra la ghiaccera,
acqua, zùccaru e limuni,
frisca comu la nivi era.
Li dosi giusti, idda sulu li sapìa,
ogni tanticchia l’arriminava,
faticava, ma bona ci arriniscìa!
Accussì s’accuminciava la jurnata,
cu nu cicaruni di pani e granita,
ni sàziavamu e ni lìccavamu li dita!
Traduzione per i non siciliani:
D'estate quando ero piccola,
mia nonna,con un pentolino,
andava nel negozio di Mica.
Questa persona preparava e vendeva,
una cosa troppo bella,
che non si poteva levare dalla bocca.
Metteva dentro il ghiaccio triturato,
acqua,zucchero e limoni,
usciva fuori una cosa fresca come la neve.
Le giuste quantità li conosceva solo lei,
ogni tanto la mescolava,
dopo tanta fatica veniva fuori una cosa buonissima.
Cosi si iniziava la giornata,
con una scodella di pane e granita,
ci saziavamo e ci leccavamo le dita.
Da voi si mangia il pane...con la granita?Ma la vera granita siciliana,non pezzi di ghiaccio "conditi" con succo di limone...solo il pensiero mi fa passare l'appetito.
Oggi,dalle mie parti il caldo ci ha dato un po' di tregua,si sta bene,direi che la sera fa fresco.Anche se,non ho il coraggio di accendere il forno,la mattina colazione con la granita(rigorosamente preparata in casa) e brioche fresche,al pranzo insalate e la sera frutta a volontà.Manteniamoci leggeri.
Se il clima lo permetterà e si mantiene il fresco di questi giorni si ricomincia a cucinare come si deve,anche perché sono indietro con un paio di ricette.
La ricetta la volete?Anche se qualcuno pensa che e semplice da fare,vi devo contraddire.Il segreto della granita siciliana,e, come dice la poesia,starci dietro per mezza giornata.Ma passiamo alla ricetta,cosi ci capiamo meglio:
Per la granita di limone:
- un litro d'acqua
- 500 g di zucchero Eridania
- 300 g di succo di limoni(spremuto fresco)
- buccia di un limone,senza la pappa bianca
- sciroppo di amarene Fabbri
Per le brioche fresche:(fonte:Luca Montersino)- 500 grammi di farina bianca 00 Molino Chiavazza
- 15 grammi lievito di birra
- 70 grammi di zucchero semolato Eridania
- 80 grammi di latte intero
- 180 grammi di uova intere (circa 3,5 uova)
- 180 grammi di burro ammorbidito
- 15 grammi di miele
- 7,5 grammi di Marsala
- 8 grammi di sale Tec-Al
In un pentolino mettiamo l'acqua e lo zucchero a sciogliere sul fuoco.Lasciamo raffreddare e aggiungiamo il succo e la buccia dei limoni.Dopo 1 ora togliamo la buccia del limone e trasferiamo il liquido in un contenitore basso nel congelatore.Ogni ora,per 10 volte,uscitelo dal freezer e mescolatelo con un cucchiaio di legno.Ripetuta l'operazione per 10 volte lasciate nel freezer,la granita rimarrà granulosa,senza ghiacciare.
Sistemare nella planetaria la farina setacciata, il lievito spezzettato e lo zucchero. Mettere in moto la planetaria a velocità minima e aggiungere tutto il latte. Unire le uova, poco per volta (portando la planetaria a velocità media), in modo che vengano assorbite dalla farina e continuare a lavorare fin quando l’impasto sarà liscio, compatto e omogeneo. A questo punto aggiungere il burro morbido, poco per volta, in modo che venga assorbito dall’impasto, fino ad esaurimento dell’ingrediente.
Nel frattempo miscelare il Marsala con il miele e mettere da parte.
Allorché l’impasto avrà assorbito tutto il burro e risulterà liscio, unire poco per volta, la miscela di miele e Marsala e, non appena anche questo liquido sarà assorbito dall’impasto, aggiungere poco per volta, il sale. Far lavorare ancora per qualche minuto, fermare la planetaria, prendere l’impasto avendo cura di spolverare le mani e il piano di lavoro con la farina. Depositare la pasta sul piano di lavoro e formare una palla avendo cura di riportare l’impasto dai bordi verso la sua parte inferiore. A questo punto riporre l’impasto (che sarà morbidissimo) in frigorifero per un’ora.
Trascorso il tempo staccare pezzetti di pasta, arrotolarli con il palmo delle mani, sul piano di lavoro infarinato, in modo da formare delle palline grandi quanto una piccola arancia (circa 60 grammi) e depositarle direttamente su una placca da forno foderata con carta-forno; staccarne altre, in uguale quantità (serviranno per il “tuppo”) ma di diametro molto più piccolo (circa due cm.). Nelle palline più grandi, praticare al centro una depressione (con il pollice), in modo da adagiarvi quelle più piccole pigiandole un po’. Ricoprire con pellicola da cucina e mettere a lievitare per circa due ore in luogo tiepido (il volume deve raddoppiare).
Spennellare la superficie delle biricohes con il tuorlo battuto e il latte e mettere in forno preriscaldato 200° per 10-15 minuti. Non appena le brioches saranno appena colorite, spegnere e lasciarle in forno ancora per un po’, in modo che si completi la doratura.
Io ho aggiunto alla mia granita di limone sciroppo di amarene.
La mia colazione preferita in assoluto.Vi ho convinti????