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venerdì 18 gennaio 2013

Cake di riso,scamorza affumicata e mele



Oggi una ricetta con il riso,ma prima di darvi gli ingredienti vi posto quello che ho trovato in  rete al riguardo la sua storia:
PICCOLA ENCICLOPEDIA DEL RISO
DAI PAESI D'ORIGINE...
« II riso fa buon sangue : e il buon sangue non mente. » Un proverbio antichissimo, greco, rimato probabilmente da un cultore della religione buddista. Remote, veramente, sono le origini del riso e vanno ricercate, inequivocabilmente, nell'Asia meridionale, quasi certamente in India. Narra una gentile leggenda indiana che in un piccolo paese viveva, migliaia e migliaia di anni fa, « Gioia raggiante » — tale infatti è il significato del nome di Retna Doumila — così bella nel corpo e perfetta nell'anima che fece innamorare pazzamente di sé il dio Shiwa, fortuna indubbiamente che non capita a tutte le donne. A dispetto della disparità di condizione sociale — lui dio e lei semplice mortale — Shiwa decise di sposare Retna per poterla ammirare nell'eternità. Conscia delle difficoltà che potevano frapporsi alla buona riuscita di una simile unione, Retna rifiutò e acconsentì alle nozze solo dopo aver strappato al futuro sposo una promessa: in cambio del suo corpo e della sua anima, ottenne che Shiwa « creasse » per lei un cibo che non sarebbe mai venuto a noia alla gente.
Shiwa, naturalmente, inviò un fedele servitore alla ricerca di un tale cibo per il mondo. Fatalità volle che, al pari del suo padrone, anche il messaggero alato fosse colpito dagli strali di Cupido. Innamoratesi della moglie di Visnù, infatti, il servo dimenticò di assolvere il compito che gli era stato affidato. Stanco di attendere e ferito nel suo orgoglio divino, Shiwa prese con la forza Retna che, per la vergogna dell'oltraggio subito da un dio sino ad allora rispettato, si gettò nelle acque di un fiume. Sulla sua tomba, dopo 40 giorni, incominciò a spuntare una fragile pianta, dalla quale pendevano chicchi dorati. L'anima bella di Retna fioriva anche dopo la morte e Shiwa esclamò: « In questa pianta è racchiusa l'allegria della bella Retna. E io la chiamerò riso ». Al di là e al di fuori della leggenda, la parola « riso » ha indubbiamente origini indiane: dal sanscrito « vrihi » venne trasformato nell'iranico « brizi », certo per leggi fonetiche, trascritto poi dai greci « orizi »; questa parola fu la base lessicale dalla quale il riso ha preso poi il nome in tutte le lingue.
Diffusosi dall'Asia meridionale a tutto l'Estremo Oriente, il riso si fece poi conoscere, nei secoli, nel resto del mondo. Il tracciato del suo « viaggio » può essere stato questo: India ed Estremo Oriente, Persia, Arabia, Africa settentrionale, Spagna, Francia e Italia. Nel continente nord-americano, invece, arrivò tardissimo, sembra attorno al 1647. La vita del riso è stata molto travagliata. Indubbiamente, per le regioni asia-tiche esso fu la maggiore risorsa dell'agricoltura: India, Giappone, Siam, Birmania, Cina hanno si può dire conformato la loro civiltà sul riso, al punto che vi è chi sostiene che le pagode e i templi siamesi o birmani abbiano una struttura ispirata direttamente alle risaie di cui le terre di quei paesi sono, costellate. Antichissimamente il riso veniva coltivato su un terreno per un solo anno, poiché si riteneva — come d'altronde nell'agricoltura etrusca e greca — che il suolo sfruttato una volta non potesse più dare buoni frutti. Invece i cinesi avevano da tempo adottato la coltura intensiva, particolarmente fiorente grazie alla ricca concimazione. Una curiosità: i cinesi apprezzavano il concime umano e ciò si inquadra benissimo nella loro filosofia « dalla terra alla vita alla terra ».
Evidentemente, attorno alla coltura del riso, negli evoluti paesi asiatici, nacquero leggende, proverbi, usi e costumi. Dicono i cinesi: « Per il nostro passaggio breve sulla terra bastano un cappello e un pugno di riso », l'essenziale cioè per ripararsi dalle piogge (gran-dì amiche del riso) e sopravvivere. E, ancora, dicono: « Uno lavora e nove mangiano riso », sostenendo così che, contrariamente a quanto si crede, il riso da abbastanza forza per vivere alle spalle altrui.
Abbiamo prima accennato ai paesi che il riso <• toccò » successivamente, sull'onda delle invasioni; ritorniamo sull'argomento per dire che, per la diffusione di questo cereale in Europa, grande merito spetta agli arabi, che lo portarono in Spagna, dove nacque il famoso riso alla valenciana o « paella ». Per quanto riguarda l'Italia, ci sono antiche menzioni del riso dalle quali si apprende che esso era conosciuto già nel Medioevo, ma era tenuto in stima tutta particolare, dato che veniva venduto nella bottega dello speziale, se non a chicchi, certo a grammi"(testo presso da QUI).
lLa ricetta prende spunto da un numero di sale&Pepe ma come sempre io lo modificata al mio gustoi.
La particolarità è stata l'aggiunta nel riso di bastoncini di mela essiccati. Che detto tra noi con la scamorza affumicata ci stava da Dio.

Ecco a voi gli 

  • 300 g di riso Arborio Gli Aironi
  • 5 dl di latte
  • 100 g di scamorza affumicata
  • 3 uova
  • 4 cucchiai di asiago vecchio grattugiato Asiago
  • mezza bustina di lievito per torte salate
  • aghi di rosmarino
  • 30 g di burro
  • 30 g di bastoncini di mela essiccati Ad Chini
  • sale e pepe



-Mettete i bastoncini di mela ad ammollare nel acqua calda per 30 minuti.
-Lessate il riso nel latte bollente leggermente salato fino che il latte non si sarà del tutto consumato.
-Toglietelo da fuoco e conditelo con 20 g di burro e 2 cucchiai di asiago e lasciate intiepidire.
-Sbattete le uova con un pizzico di sale e del pepe,aggiungete la scamorza a dadini e i bastoncini di mele scolati e strizzati.
-Unite tutto il composto al riso,aggiungete 2 aghi di rosmarino tritati finemente,il lievito setacciato e mescolate bene.Aggiustate se bisogno di sale e pepe.
-Versate il composto in uno stampo di plum cake imburrato con il rimanente burro,livelate la superficie e cucinate il cake a 180° per 45 minuti.
-Sfornate,lasciate intiepidire,sformate e servite tagliato a fette.
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L'azienda AdChini trasforma dal 1988 le mele trentine in gustosissimi snack alla frutta.
Nel 1988 il primo snack. Dalla tradizione contadina trentina nasce la “Persecca”: fettine di mele essiccate al sole, pelate e detorsolate, rielaborate nel tempo in versioni più aromatizzate. Dieci anni dopo, la seconda grande idea: la Mousse di frutta. Una purea di mele leggera e gustosa, dal sapore “d’infanzia”, che negli anni Chini ha saputo elaborare in diverse varianti, arrivando oggi a oltre 10 gusti.
Nel 2004 la Mousse di mele abbraccia Melinda: il Consorzio delle famose mele della Val di Non offre il proprio marchio in concessione all’azienda trentina da apporre alle mousse e agli altri dessert Chini.
Quattro anni dopo la casa lancia nuovi prodotti: arrivano sul mercato le barrette 100% frutta e le barrette frutta e cerealialimenti senza zucchero e senza conservanti né collanti aggiunti, grazie a una speciale tecnologia brevettata.
È il 2009 quando AD Chini decide di imporsi con il proprio marchio: nasce Chini Fruit Snack, una linea di prodotti che include mousse di frutta e barrette a cui si aggiungono, l’anno successivo, i nuovi dessert di frutta mela fibra+ e prugna fibra+ ricchi di fibre alimentari, dedicate al gusto e al benessere.

AD Chini non si accontenta e implementa la ricerca per la creazione di nuovi cibi sani, per una dieta naturale e gustosa allo stesso tempo. Migliorano le tecniche produttive tanto da guadagnare diverse certificazioni. Nel 2011 nascono così tre nuovi prodotti:
  • Melamangio: stick di mela disidratata in variante naturale, con cioccolato fondente e cioccolato bianco al gusto banana o fragola.

  • Frubette: croccanti barrette di mela e cereali, in gusti sfiziosi con l’aggiunta di cioccolato nei cereali.
  • Gellosegelée a base di succhi di frutta con una sottile copertura esterna di zucchero.

I prodotti di AD Chini non terminano qui. Ecco le nuovissime proposte, ancora più gustose e leggere: 
  • Grand Frutta: vellutata mousse di frutta da mixare con croccanti cubetti di mela dai golosi sapori.
  • Fruit Sensation: dadini di pura frutta senza zucchero, dall'esplosione di gusto. 

Non solo snack, ma vero concentrato di frutta.

Trovate tutte le informazioni ed anche le valori nutrizionali per ogni prodotto sul sito internet dell'azienda http://www.adchini.it/ .

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